"Settembre in Santa Chiara": Lamadacqua, nascita di una borgata
Come è nata e quale è stata l’evoluzione di Lamadacqua fino al restauro della chiesa di Santa Maria Assunta del 2018 è stato il tema del terzo appuntamento del Settembre in Santa Chiara svoltosi giovedì al Chiostro delle Clarisse. Presentati dall’avvocato Josè Mottola, presidente del centro culturale G. Albanese, sono intervenuti gli architetti Piero Intini, Piernicola Intini e il funzionario della soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Bari Angelamaria Quartulli, autori anche del volume “Plinio e Paolo Marconi architetti per l’Ente Riforma in Puglia, Basilicata e Molise” edito da Giacovelli Editore.
Nel suo indirizzo di saluto l’arciprete don Stefano Mazzarisi non ha mancato di ricordare la figura del compianto don Pasquale Tinelli, sacerdote particolarmente affezionato a Lamadacqua e primo parroco della chiesa Maria Assunta. “Grazie a lui e all’8x1000 alla Chiesa Cattolica – dice don Stefano - abbiamo potuto restaurare la chiesa. Pastoralmente invece stiamo facendo il possibile per ricongiungerci a questo luogo”. Ad indirizzare gli architetti nocesi verso lo studio storico di Lamadacqua è stata una richiesta del 2011 di messa in sicurezza della chiesa da parte del Comune di Noci. Con dedizione e pazienza gli architetti Intini sono riusciti a ricostruire la nascita del borgo derivante proprio dalla richiesta, datata 3 maggio 1960, dell’allora sindaco di Noci Francesco Tartarelli all’Ente Riforma di costruire un Centro di Servizi Sociali per consentire un polo di aggregazione per i contadini che abitavano quel luogo distante 15km dal paese.
Inizialmente l’Ente Riforma respinge al mittente la richiesta affermando che Noci non era tra i comuni della regione Puglia beneficiari dei fondi per questa tipologia di interventi. Ma gli studi condotti dai tecnici hanno fatto emergere un particolare illuminante: Lamadacqua era inserita nella frazione di San Basilio di Mottola che invece beneficiava dei fondi. Da un errore (voluto?) sono potuti partire i lavori di progettazione e costruzione della borgata nocese. La rivalutazione dei borghi era stata affidata dall’Ente Riforma all’architetto Plinio Marconi, che ne ha progettati diversi in tutta Italia.
Per la progettazione di quello nocese Marconi è stato accompagnato dal figlio Paolo, “e qui – dicono i relatori – si notano i due diversi stili. Alla classica forma a C che accompagna le progettazioni di Plinio per il centro servizi, si accosta la forma nuova del figlio Paolo che invece progetta la chiesa”. I lavori si sono conclusi nel 1963. In ottobre vengono inaugurati il complesso dei servizi sociali e la chiesa alla presenza del sindaco Vito Notarnicola (il successore del sindaco che ha avviato i lavori), Mons. Gregorio Falconieri, vescovo della diocesi di Conversano-Monopoli e don Pasquale Tinelli, il nuovo parroco della chiesa Maria Assunta.